Dimora storica in Piazza Principe Umberto a Marittima

Alcuni sentimenti non smettono di abitare i luoghi, è come se ci fosse qualcosa di magico che trasforma ogni stanza in una emozione tangibile, ogni dettaglio in un indizio capace di intercettare il moto perpetuo dei ricordi. Questa volta siamo a Marittima, nella centralissima Piazza Principe Umberto, in una casa che porta con sé il fascino delle corti di un tempo, la poesia degli spazi bianchi e delle fulgide balconate, che raccolgono luce e raccontano storie.

Dall’angolo visuale di chi accede alla piazza, accarezzando di sghimbescio la facciata della Chiesa madre, un portale dalla bellezza ellenica narra di cose eterne, che attraversano immuni il fluire tempo, ed è ancor più emozionante la piccola corte comune, che raccoglie il cielo in un palmo di mano, liberando sulla destra la porta di ingresso da cui ha principio la sensualità storica del percorso domestico. Una sala voltata a padiglione fa ruotare la nostra curiosità intorno alla chiave di volta, un sole radiante di straordinaria eleganza che, agli estremi dei suoi raggi cardinali, proietta le linee matrici di tanta bellezza sospesa. Ha la sacralità di una nicchia votiva la finestra illuminata che si fa strada tra le spesse mura, con un senso di altezza che scaturisce dai segni di quella che un tempo era forse una porta di ingresso, proiettata sulla strada laterale, e che oggi potrebbe tornare utile nella sua indole primordiale. Una scansia, bianca e nuda, in posizione servente, preme in profondità uno spazio accovacciato su una botola, concessione alla praticità di poter attingere dalla generosa capienza dello scantinato. Sul versante opposto, con orientamento a sud, un focolare dalla fronte alta sembra meditare a ritroso i segni fuligginosi dei fuochi passati, e serve giusto il tempo di scrutare le sedute laterali, immerse in un sonno opaco, per avere sotto gli occhi l’immagine nitida di un patto famigliare antico.

Il passaggio alla sala che segue è contrassegnato da un intrigante cambio nella chiave di volta, una magnolia fiorita nella pietra si sdoppia e si colloca al centro di ogni cosa, mentre il nostro sguardo inizia a ruotare lungo la grassettatura che accarezza il perimetro della stanza, in un gioco simmetrico di richiami tra le nicchie, che accompagnano la meraviglia di un balcone sospeso. Una scala in pietra, con disinvolta immortalità, spinge nello spessore delle mura, regalando al vertice l’accesso su una terrazza incantata, dove un’ultima stanza, di indole ponentina, raccoglie l’eredità colorata dei tetti e delle stradine del centro.

La vista panoramica sulla piazza diventa un viaggio incredibile sul fluire del tempo, una pupilla che si accende felice sulle meraviglie del giorno, un cappello pieno di ricordi che si riversano sul capo della sera, quando l’odore della storia si manifesta come una gioia che si lascia avvicinare, dopo essere riemersa dal fondo di chissà quale abisso.

Marittima è uno dei paesi più apprezzati del basso Salento, come testimoniano i tanti stranieri che vi hanno messo radice ristrutturando con gusto le dimore del centro storico. Situato sulla costa adriatica, il paese vanta una storia antichissima, strettamente legata a quella di Otranto e alla invasione turca del 1480. Avrete la fortuna di essere a soli 2 km dalla famosa insenatura dell’Acquaviva di Marittima, a 4 km da Castro e dalla Marina di Andrano (Grotta Verde), 19 km da Otranto, 44 km da Lecce e 100 km dall'Aeroporto di Brindisi.